Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar
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Essere scenografi significa riuscire a immaginare prima il mondo che lo spettatore vedrà sullo schermo e poi realizzarlo. Se esiste qualcuno in grado di portare questa capacità all’eccellenza è Dante Ferretti, un talento attestato da ben tre premi Oscar (per i film The Aviator, Sweeney Todd e Hugo Cabret). Come narra lui stesso in questa autobiografia, scaturita da lunghe conversazioni con lo scrittore David Miliozzi, Dante Ferretti è nato “due volte” a Macerata: la prima il 26 febbraio 1943, la seconda quando la casa di famiglia fu demolita da un bombardamento e lui miracolosamente estratto vivo dalle macerie.
Immaginare prima è un viaggio dalla provincia italiana degli anni Quaranta alla Hollywood di oggi, una carrellata dietro le quinte di film che hanno fatto la storia del cinema. Nel “Primo Tempo”
di una vita che sembra un film, Ferretti svela come la sua terra e quella doppia nascita abbiano influenzato le sue scenografie più celebri (basta osservare la torre dell’orologio di Macerata e le scenografie di Hugo Cabret per capirlo), si lancia nei ricordi dei “suoi” registi – Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, Martin Scorsese – e dei compagni e divi conosciuti dietro e davanti alla macchina da presa. Nel “Secondo Tempo” e nei “Titoli di Coda” la voce passa a David Miliozzi, che ne ripercorre la carriera professionale e il per¬corso umano inseguendo il Maestro a caccia di ricordi, aneddoti, immagini. Il frutto di questa ricerca è il ritratto di un uomo umile, tenace e geniale riuscito a diventare il sim¬bolo di quel “saper fare” italiano che ha reso celebre il nostro paese nel mondo, ottenen¬do una popolarità che si può mantenere solo a patto di restare onesti con sé stessi e vicini alle proprie origini.
COMPATTA